venerdì 9 settembre 2011

Il Pane

Sfogliando libri e manuali alla ricerca della simbologia del pane ho notato due letture ricorrenti: la necessità di nutrimento ed il riferimento alla vita quotidiana, di tutti i giorni, quindi non solo all’aspetto psicologico-spirituale del sognatore (recupero di energie e forze vitali – questi tipi di sogni infatti si posono manifestare in particolari momenti della vita segnati da stress), ma anche all’ambito materiale della realtà che lo circonda. Due letture legittime e assolutamente condivise, ma c’è un punto importante che secondo me non viene preso in considerazione: il pane è l’unico cibo “necessario” che bisogna lavorare!
Il pane proviene dalla terra e, consumandolo, l’uomo si lega ad essa con ancora più forza. Quanto emerge non solo dal cristianesimo, ma tutte le culture mondiali, ha un valore antropologico universale: l’uomo senza il pane muore, ma per ottenerlo egli deve mettere in moto numerosi processi che costituiscono la struttura di una cultura e di una società assenti nelle prime fasi della storia umana. Se è vero che dobbiamo mangiare perché in caso contrario non potremmo sopravvivere, certo non deve sfuggirci il dato che il pane non è un cibo naturale, ma necessita del contributo, della collaborazione dell’uomo: il frumento deve trasformarsi in pane!

Detto questo è vero che la simbologia del pane rinvia alla “necessità” ed al “quotidiano”: per questo la richiesta di consumare il «pane quotidiano» è universale e appartiene a tutti gli uomini.
Pranzo di nozze, Pieter Bruegel il Giovane, 1622, coll. priv.
C’è un altro aspetto da tenere in considerazione, ovvero che il pane si consuma a tavola: anche questo è un elemento certamente conosciuto dalla tradizione cristiana ma nello stesso tempo condiviso da altre religioni e da molte culture. Gesù si fermava a mangiare a tavola anche con persone ritenute discutibili per l’epoca. Egli sottolineava così l’idea, valida oggi e per tutti, che la tavola è un «luogo» dove mangiare insieme per condividere, per consumare un pasto con altri: l’esatto opposto dell’egoismo. Si tratta, come si vede, di un patrimonio che non appartiene a una singola religione.
Diventa così impellente il recupero di una dimensione conviviale, la costruzione di un nuovo rapporto di comunità umana intorno a una tavola con un cibo, il pane, segno inequivocabile di universalità e di umanità.
Intorno al pane, cultura e religione si incontrano per un dialogo proficuo che non esclude nessuno. Quindi, molto spesso, il pane nei sogni ci consiglia di guardarci attorno, di riprendere contatto con la comunità che ci circonda e appoggiarsi e fidarsi delle persone che abbiamo attorno, ma nel mentre bisogna continuare a lavorare per ottenere ciò che si vuole.
Il pane condivide con il vino e l’olio valore simbolico cibo inteso come nutrimento del corpo e come nutrimento dello spirito (Fernand Braudel parla di «triade ulivo-vite-grano»). Confermano questo dato il sacrificio di pani offerto alle divinità dei popoli di un tempo e l’attenzione di cui ancora oggi gode nelle religioni contemporanee, fino al sommo riconoscimento del cristianesimo che identifica Cristo nel pane eucaristico.
Ma la coltivazione dei cereali e la loro trasformazione in pane sono una tappa fondamentale anche dell’avvenuto passaggio da una vita soprattutto nomade a una più stanziale. Si tratta di un passaggio affatto indolore: la fatica della coltivazione e del raccolto, il timore di non possedere cibo sufficiente, giustificano l’invocazione del Padre nostro: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano». E ciò giustifica anche la lettura onirica della crosta di pane, la quale secondo diversi manuali indicherebbe la possibilità di indigenza in alcune situazioni dovuta alla trascuratezza del sognatore: se non si lavora bene e con impegno, i risultati non saranno buoni o solo superficiali!

Anche il tipo di mane manifesto ha i suoi significati. Il pane che lievita richiama una forte maturazione interiore e crescita spirituale; il pane bianco è indice di successi e raggiungimenti delle proprie mete, lavorare il pane e infornarlo sottolinea l’impegno che si sta mettendo in lavoro (economico o affettivo – in questo caso bisogna vedere come viene fuori il pane); se è nero o integrale, vi sono diverse possibilità a nostro favore non ancora individuate che però richiedono maggior impegno del solito; se invece il pane è ammuffito, allora il significato della visione vuole mettere in risalto alcuni aspetti sgradevoli o non ben accetti della nostra vita.



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