venerdì 30 settembre 2011

Sognare il Papa


La figura del Papa che compare nei sogni è simbolo potente di tutte le istanze collegabili al mondo delle idee e dello spirito, unite alla sicurezza ed all’esperienza.
Mediatore fra uomo e Dio assume una valenza archetipica per la potenza creativa che può generarsi dall’unione dello spirito, dell’intelletto e del corpo materiale.
Non per nulla, nei tarocchi, il Papa è il quinto arcano maggiore che rappresenta un ponte tra il mondo terreno e il mondo spirituale. Infatti, il Cinque è un numero di passaggio, introduce un ideale che sconvolge la stabilità del Quattro per superarlo e che, pur restando nella materia, indica un cammino verso la dimensione ideale.
Il Papa percepisce Dio, i messaggi provenienti dall'alto, rappresentando il punto di contatto fra i due mondi. La spalliera del trono su cui è seduto il patriarca, è composta da sbarre come fosse una scala: sembra unire gradino per gradino il corpo e lo spirito, il cielo e la terra. Esso è ricettivo verso l’alto e attivo verso il basso, quello che riceve dall’alto lo trasmette verso il basso, ai suoi discepoli e, nello stesso tempo, trasmette all’alto le preghiere di questi ultimi. In questo modo il Papa rappresenta il punto di incontro degli opposti, la quintessenza, il punto centrale della croce che unisce alto e basso, destra e sinistra, il punto da cui parte l'irradiazione che permette di uscire dalla staticità del cubo per arrivare a una quinta dimensione non calcolata, ma presente e attiva.
Il Papa però è innanzitutto una figura di riferimento, la guida per eccellenza che quindi indica saggezza ed esperienza che agiscono nel temporale.
La sua figura nei sogni è legata spesso alla necessità di dare spazio alla spiritualità quando questo aspetto risulta squilibrato rispetto a pragmatismo e vita materiale, o comunque di agire cercando un equilibrio tra i due aspetti (il papa benedice unendo indice e medio = intelletto e cuore!)
Il Papa nei sogni va considerato anche come rappresentante dell’archetipo maschile immagine di chi ha compiuto un percorso ed a cui va riconosciuto rispetto ed esperienza. Senex per la saggezza, l’autorità e la tradizione che incarna, può assimilarsi al simbolismo del padre o del nonno, del capo, del condottiero, del saggio, del maestro e risponde al bisogno del sognatore di attingere all’esperienza ed alla sicurezza, oppure alla fiducia e determinazione sepolte in lui.

lunedì 26 settembre 2011

Blu

Il cielo ed il mare sono di colore blu…immensi e pacifici. Se li si accosta non li si distingue (come nei dipinti tardi di Monet), per questo è il colore del passaggio, del collegamento tra ciò che “sta sotto e ciò che “sta sopra”.
E’ il colore del quinto (nella tonalità dell’azzurro) e del sesto (come indaco) chakra, i quali mettono in relazione l’individuo con ciò che lo circonda, sia visibile che invisibile, ciò che sta dentro con ciò che sta fuori.
E’ un colore che infonde tranquillità, che aiuta a raggiungere uno stato di rilassamento tale da facilitare uno stato mentale atto alla positività ed alla fiducia. Per questo lo si adotta spesso negli ospedali, ed in special modo nei reparti di cardiologia. In una stanza blu si sviluppa una maggiore attivazione del sistema nervoso parasimpatico che fa si che i battiti cardiaci diminuiscano (anche se aumenta la sensibilità al freddo), mentre gli oggetti sembrano più piccoli e leggeri.
Essendo associato al silenzio ed alla calma, il blu è considerato in tutte le culture il colore della spiritualità raggiunta tramite la contemplazione. Simboleggia la saggezza la riflessione e la capacità a mediare, tramite l’intelletto, tutte le pulsioni istintive dell’essere.

ll colore blu nei sogni è piuttosto raro, più frequenti sono le tonalità che vanno dall’azzurro al celeste, perchè il nostro occhio riflette ciò che vede più facilmente in natura: il colore del cielo e del mare nelle loro infinite sfumature e ce lo ripropone nei sogni associato in genere, a sensazioni di benessere, di serenità di felicità.
Mentre le tonalità più profonde e scure del colore blu sono rare anche nella realtà, ma forse per questa ragione risultano, se presenti, più misteriose ed importanti: il giorno che si muta in notte, una profonda fenditura nel ghiaccio, il colore delle acque sopra un abisso, ed ecco che il blu dispiega tutto il suo fascino e testimonia il mistero e la complessità dell’esistenza, con la sua preziosità di lapislazzuli e zaffiro. Questo è ciò che ne scriveva Vassilly Kandinski nei suoi scritti sul simbolismo del colore:
” L’azzurro è simile ad un flauto, il blu scuro somiglia ad un violoncello e, diventando sempre più cupo, ai suoni meravigliosi del contrabbasso; nella sua forma profonda, solenne, il suono del blu è paragonabile ai toni gravi dell’organo.”
Come abbiamo detto, il blu è un colore metafisico e, al contrario del rosso, di cui è l’antitesi e che rappresenta il legame con la terra-materiale, è legato alla distensione e ed agli stati riflessivi, meditativi, alla introspezione, per tale motivo sognare questo colore rimanda alle profondità inconsce ed al contatto interiore.
La profondità del mare richiama il mistero dell’inconscio, ma pure l ‘insondabilità delle emozioni umane e l’abbraccio protettivo materno: è l’aspetto ricettivo della grande Madre, della Madonna – in effetti questi aspetti spirituali e protettivi la ritroviamo nelle iconografie legate alla Madonna, angeli e santi con mantelli o tuniche azzurre, per indicare elevazione di spirito e protezione. Affetto e benevolenza, tranquillità e contatto pacifico, dedizione ed accordo, sono tutte qualità che emergono dal colore blu nei sogni.
Il blu nei sogni è legato anche al pensiero, alla riflessione, alla quiete fisica e distensiva, al riposo, alla pace e serenità che si riflettono anche nel corpo e nel suo benessere, all’ascolto ricettivo ed al silenzio. E’ il colore dell’armonia, che avvolge e ricopre, contiene ed unisce in una fusione rilassante e totale, ma non indica stasi, anzi è la tranquillità che prepara all’azione positiva: la forza che scaturisce dal contatto con l’interiore rende possibile lo scatto verso l’alto, verso l’immensità, l’infinito, l’eternità, e verso il divino. Un’eternità senza tempo che, come dice Luscher, allude all’immortalità (per la cultura cinese, il blu è il colore dell’immortalità), allo slancio dell’anima verso ciò che non conosce, ma cui aspira. Così sognare il colore blu è immagine del viaggio di individuazione nelle sue valenze più spirituali, in un contatto con i regni sovrannaturali e con potenze protettrici, ed eteree, tramite la riflessione.


giovedì 22 settembre 2011

I dolci nei sogni


Sono sicura che alcuni vorrebbero obiettare, ma i dolci non sono un pasto!
Creme, pasticcini, dolciumi e caramelle, sono buonissimi, ma non nutrienti, sono soddisfazioni di voglie e capricci, non di bisogni e necessità…lo stesso significato lo ricoprono anche nei sogni!
Più che placare la fame i dolci soddisfano un bisogno di dolcezza, di bontà e di leggerezza, sono legati a tutto ciò che dà piacere, che non è fondamentale per la sopravvivenza, ma rende la vita più gradevole e più dolce.
E’ vero che per analogia si collegano alla sfera dei sentimenti, per cui sognare di vedere una tavola imbandita di ogni sorta di dolci, oppure una pasticceria ben fornita o sentire il bisogno di cibarsi di queste pietanze rappresentano situazioni oniriche abbastanza comuni che si collegano al bisogno di una soddisfazione emotiva legata ai sentimenti, al bisogno di “dolcezza” e di tenerezza, al desiderio di coccole. E’ molto probabile che questo desiderio di dolciumi nei sogni sia legato, nella vita reale, ad una mancanza di amore e di calore, ad un orientamento che lo porta a “fare” in modo compulsivo e a trascurare altri aspetti importanti dell’esistenza.
Il significato dei dolci nei sogni può collegarsi anche al piacere ed alla dolcezza del sesso, all’erotismo, alle carezze che mancano e che la censura onirica presenta in forma simbolica e compensatoria.

I dolci di piccolo formato quali caramelle, biscotti, pasticcini, etc. sono comodi da consumare, hanno piccole dimensioni e possono essere afferrati e portati alla bocca con le mani, possono essere consumati per strada, possono essere usati come snack fra un pasto e l’altro, quindi rappresentano un piacere più a portata di mano, più vicino, che non richiede impegno per esser raggiunto.
Sognare di mangiare caramelle durante i pasti al posto del cibo, deve far riflettere sulla ricerca di una soddisfazione immediata che non porta reale “nutrimento” e che può essere dannosa o drenante, se la si riceve in dono invece il significato diventa positivo, rivelando che il sognatore riceve ed apprezza gratificazioni. Ma se le caramelle nei sogni diventano un simbolo frequente e dominante, ci si può chiedere se il sognatore abbia sviluppato una dipendenza da piaceri effimeri, se sia incapace di concentrarsi su obiettivi a lungo termine, se si “accontenti delle caramelle” (equivale all’accontentarsi di poco, accontentarsi di qualcosa che può apparire gradevole ma che ha poco valore) senza mirare a qualcosa di più sfidante e soddisfacente legato alla realizzazione di sé.

Stessa cosa vale per i biscotti, anche se hanno una lettura leggermente più ambigua: spesso i biscotti possono sembrare invitanti, ma celare un gusto non gradito. Capita spesso anche che nei sogni si presentino accompagnati da elementi estranei e non commestibili, come insetti che inorridiscono. In questo caso il sognatore dovrà chiedersi quale situazione sta vivendo che si sta rivelando sgradevole, cosa sta sopportando, cosa si costringe a “mandar giù”, quale delusione abbia, di recente, subito.

Il miele nei sogni è ciò che meglio simbolizza il nutrimento, la dolcezza, la seduzione e l’ erotismo, ma pure la tensione verso lo spirito e la trasformazione da uno stato rozzo ed infantile ad uno più elevato, legato alla coscienza di sé e all’anima individuale, mentre lo zucchero bianco e raffinato può rappresentare sia piacevolezza e facilità in qualche aspetto della vita, che l’energia della libido che si esprime nell’orgasmo e che porta eccitazione e vitalità nell’individuo.
(discorso a parte per la cioccolata)

Vedere e desiderare dolci senza riuscire ad ottenerli, si lega a desiderio di qualcosa che si considera meta irraggiungibile, o alle lusinghe di una situazione piccante, alla tentazione di cedervi, mentre Sognare di mangiare dolci di nascosto è invece molto legato al senso di colpa e di indegnità per qualche piacere che si è vissuto o che si sente di non meritare. Mangiarne riempiendosi la bocca voracemente, esprime un’esigenza potente di libertà e di soddisfazione, di poter godere di quanto la vita mette a disposizione senza l’intervento della coscienza o del senso di responsabilità.

lunedì 19 settembre 2011

La Scala

Casa di Scale I, 1951, Maurits Cornelis Escher

Non credo sia molto difficile interpretare il significato della scala. I gradini, si sa, sono sempre prove e mezzi che permettono l’ascesa e la discesa di un individuo. Ma quello che mi sento di ricordare è che i nostri sogni nascono da noi e quindi sono sempre rivolti a noi, il nostro subconscio che, mentre siamo svegli, non è in contatto con noi, durante il sonno ci parla attraverso sensazioni ed immagini. Dobbiamo interpretare al meglio e mettere in pratica nella vita quotidiana, altrimenti il mondo onirico non serve a nulla. Sebbene i nostri sogni siano molto personali, esistono simboli, cosiddetti universali, che l'inconscio collettivo si tramanda da generazioni in generazioni. La scala è uno di questi simboli e ci può offrire numerosi ed utili consigli oltre che messaggi.
La scala è il mezzo che ci permette di migliorare o peggiorare il nostro stato nella nostra vita, soprattutto lavorativa, basti pensare a termini quali “scalare il successo” o “scala sociale”, quindi sognare una scala significa che possiamo trovarci in una fase di evoluzione o involuzione della nostra vita lavorativa, professionale ma non solo, anche affettiva e sentimentale.
Se è vero che la casa rappresenta noi stessi, ed ogni sua stanza corrisponde ad una parte del nostro essere, allora le scale simboleggiano le connessioni ed i collegamenti fra i vari stati dell’essere.
Bene, ma la scala si scende e si sale.
Se in un sogno saliamo lungo una scala allora possiamo esser certi che abbiamo tutte le buone qualità necessarie ad avanzare nella vita. Questo movimento più o meno verticale, viene associato sia al processo di individuazione, che alla ricerca mistica o al bisogno di spiritualità. Le caratteristiche dell’ascesa nella scala dei sogni, le condizioni dei gradini, gli ostacoli che possono presentarsi ad impedire l’ascesa, le emozioni presenti, saranno un valido aiuto per comprendere in che modo stiamo affrontando qualcosa che ci riguarda. Può essere un cambiamento individuale, una raggiunta consapevolezza, un progetto da realizzare, oppure la difficoltà di un rapporto, la fatica del lavoro, la pesantezza di una situazione …
Salire le scale è quindi un presagio di ascesa verso una leadership o uno status più elevato oppure pronostica aumento del giro di affari o dei guadagni o successo in un'impresa che ci sta a cuore. Se si ha in programma un viaggio o un trasferimento, significa che questo si farà e che recherà vantaggio.

Scendere le scale, invece, induce ad una lettura opposta. Sembra sia presagio di declino o di rovesci finanziari o di altro tipo, non però gravi né permanenti. Spesso indica un calo di energia e di motivazione o depressione. Insomma sono cambiamenti non gravi, ma che non si desideravano, forse sono solo un ammonimento a rallentare, a recuperare un po’ di energia, a riprendere fiato prima di ricominciare a salire. Ma scendere le scale può anche alludere ad una fase della nostra vita in cui cerchiamo di capirci nel profondo, cerchiamo di trovare noi stessi, magari scoprendo lati di noi che prima non conoscevamo. Jung considerava riconosceva nella discesa una ricerca interiore (scendere dentro di sé), la necessità di scoprire o entrare in contatto con il proprio “sotterraneo” inconscio.

Un simbolo importante che compare spesso dopo la quarantina (forse perché più avanti si va con gli anni, più si fatica ad accettare i cambiamenti), è la scala a chiocciola che, girando attorno ad un perno centrale, rappresenta il filo conduttore verticale da cui l’uomo non deve discostarsi, ed è sempre legata all’idea di evoluzione spirituale e processo interiore, che però necessità di un lavoro di assimilazione più profondo e impegnativo rispetto al solito (la scala a chiocciola fa “girare attorno” al centro e allunga i tempi di percorrenza).

Cadere salendo le scale può indicare una difficoltà momentanea durante l'ascesa, ma spesso pronostica invece successo in amore.

Scendere le scale e saltare numerosi gradini (spesso gli ultimi della rampa) fino a temere una rovinosa caduta pronostica che si è di fronte a una situazione ardua difficile da controllare e che si teme di esserne schiacciati, ma le paure si riveleranno infondate, se non si cade.

Spazzare, lavare o lustrare le scale pronostica un inatteso miglioramento dello stile di vita.

sabato 17 settembre 2011

Sognare noci


Per la sua somiglianza alla forma del cervello, la noce è collegata alle attività celebrali all’ammonimento di “usare il cervello”, ma questa è una lettura secondaria, che si manifesta solo in alcuni particolari casi d’indecisione e incertezza, mentre la simbologia principale prende atto dalla struttura particolare di questo frutto, come di tutta quella secca a guscio: guscio rigido esterno, frutto ricchissimo interno.
Noci e nocciole rientrano nella categoria della frutta secca che si conserva a lungo, ha un alto valore calorico e suggerisce l’idea di abbondanza e di nutrimento.
La noce è tra i frutti più ricchi di vitamine, proteine, sali minerali, fibre e grassi essenziali..un alimento completo di per sé! Nonostante sia povera di acqua, è molto ricca di sostanza oleosa (l’olio è un simbolo molto forte) che contrasta il pericolo di “secchezza”.
E’ una potente energia di nutrimento e pienezza, di soddisfazione e sicurezza.
Questa energia però è racchiusa e protetta da un guscio duro e legnoso che contiene un frutto gustoso e profumato. La noce onirica dunque è il simbolo di tutto ciò che sta racchiuso e nascosto e deve essere scoperto al fine di poterlo utilizzare.
La noce concentra in sé gusto, calorie, sostanze nutrienti e vitali, possiamo vederla come un nucleo prezioso e compresso immagazzinato in una forma limitata e poco appariscente. Come una pepita d’oro allo stato grezzo, la noce racchiude il suo tesoro di bontà e di elementi utili al sognatore che la scopre, così nei sogni la noce si collega alla possibilità di trovare ciò di cui il sognatore ha bisogno, ciò che può soddisfarlo, fargli del bene, nutrirlo, realizzarlo, una ricchezza che è presente nella sua vita e di cui deve prendere atto ed a cui attribuire il suo pieno valore.
L’ immagine di un macrocosmo che si nasconde nel microcosmo, di un’ampiezza che può dispiegarsi qualora si riesca ad accedervi.

Trovare una noce, raccogliere noci e nocciole nei sogni si collega al proprio bisogno di sostegno, alla necessità di trovare un aiuto efficace, un nutrimento essenziale, mentre vedere di schiacciare una noce può simboleggiare lo sforzo necessario per trovare il nucleo essenziale e “nutriente” per il sognatore: la risposta ad un problema, le abilità di cui ha bisogno, le qualità che devono essere acquisite o che devono essere riconosciute in sé. Il guscio duro da rompere è l’immagine dei passi necessari a giungere al traguardo del gheriglio, lo sforzo per arrivare finalmente al cuore della situazione. 

giovedì 15 settembre 2011

Il divano nei sogni


Meditazione, Claude Monet, 1871ca, Musee d'Orsay, Paris
Non c’è niente di più bello e rilassante di finire la giornata accoccolati sul divano sorseggiando una tazza fumante di cioccolata calda, no?..per lo meno in inverno…comunque sia il divano è l’emblema del relax, del tempo libero preso per sé e della dilazione.
Nei sogni però il divano ha generalmente una connotazione non propriamente negativa, ma alquanto ammonitrice: in sostanza vuole dire che “si sta dormendo sugli allori”! Infatti, questo arredo si ricollega all’idea di stanchezza, di apatia e pigrizia, rileva una personalità poco attenta a quel che la circonda e che tiene distrattamente in considerazione i sentimenti e le necessità delle persone che la circondano. Purtroppo questa accidia porta a vivere alcune situazioni (soprattutto sentimentali) in modo superficiale e occasionale, rischiando così di far arenare progetti e occasioni.

Ma il divano nei sogni può indicare anche il bisogno di riposo che il sognatore sente nei confronti del proprio stato mentale. Nell’ultimo secolo, dalla nascita della psicanalisi, il sofà nell’immaginario è diventato il luogo dove mettere a nudo la propria personalità, dove dare forma ai grovigli mentali che attanagliano psiche e cuore, perciò vedere il divano nei sogni può anche implicare la necessità del sognatore di essere ascoltato, di rendere più limpidi mente e pensieri anche tramite un affetto condiviso, tramite la ricerca del conforto (in questo caso bisognerà fare attenzione alle persone che appaiono nel contesto ed in che modo). Indica anche desiderio di comodità, di protezione, d’intimità, magari in seguito ad uno sconforto dovuto alla perdita di un lavoro o ad un senso di abbandono.

Sognare di sedere sul divano con qualcuno può infine avere connotazioni sessuali, ma come al solito, per poter determinare questa lettura bisogna interpretare bene il contesto del sogno e le reali sensazioni del sognatore.

martedì 13 settembre 2011

Il cane nei sogni


Il cane da sempre è l’emblema della fedeltà e dell’amicizia, per questo nei sogni spesso rappresenta il partner o l’amico fedele, ed ecco perché per i molti, vedere cani aggressivi o minacciosi nei sogni starebbe ad indicare la presenza di falsità e tradimenti, ma, come al solito, la lettura simbolica è ben più profonda... Simbologicamente, il cane è l’animale che più di ogni altro con a natura istintiva che siamo in grado di comprendere. La sua presenza ci mette di fronte a situazioni in essere che magari non riconosciamo ma che siamo di certo in grado di affrontare.
Secondo Freud al cane sarebbe collegato l’istinto sessuale (tanto per cambiare), mentre Jung lo fa risalire ad un legame amichevole, un compagno di vita o un Sé interiore, guardiano degli istinti.

Il simbolo del cane è profondo ed antico, la sua immagine traspare in diverse figure mitologiche: dalla Dea Ecate che regna negli inferi, al mostro Cerbero di guardia al fiume infernale dello Stige, alle divinità egizie che accompagnavano i defunti nel passaggio all’oltretomba, difatti è un animale “psicopompo”, rappresenta l’entità che accompagna le anime durante il loro viaggio nell’aldilà (vedi Anubi, il dio con la testa da sciacallo). L’energia del simbolo, muove allora in una direzione più legata allo spirito, al sostegno spirituale o psicologico.
Ma il cane, è legato anche alla “parte animale” presente in ognuno di noi, rappresenta gli istinti che possono presentarsi “addomesticati” o parzialmente integrati. Il cane è considerato il miglior amico dell’uomo e per questa ragione, la paura che il sognatore nutre nei suoi confronti e che può emergere nei suoi sogni, sarà elaborabile, riconoscibile e trasformabile come un aspetto della propria aggressività naturale che può essere incanalato (ad esempio rabbia o energia sessuale repressa che devono trovare uno sfogo).
Sognare uno o tanti cani pronti ad attaccare, rimanda alle pulsioni aggressive ed alla paura che queste possano prendere il controllo, oppure fa riferimento a reali timori del sognatore di non essere in grado di difendersi dalla furia e dall’aggressività altrui. Mentre il cane nei sogni che ci difende o ci segue amichevolmente, fa pensare al bisogno di sostegno, di aiuto o alla necessità di delimitare un territorio, cioè porre dei confini alle pretese altrui, far valere le proprie idee ed opinioni.
Anche la taglia e l’aspetto possono influire sul significato di questo animale nei sogni, le sue sembianze sono un’escamotage che la nostra psiche usa per creare ponti non rifiutabili dalla nostra coscienza. La mente rende così accettabili delle energie istintive di cui non si deve avere timore e che in futuro potranno modificarsi e manifestarsi nella loro realtà.
Il significato del cane nei sogni è spesso legato al corpo ed agli istinti, alla difesa del proprio benessere e del proprio territorio, da cui non viene escluso un rapporto conciliante con gli altri.

lunedì 12 settembre 2011

Il gelsomino, fiore dei sentimenti

Un detto arabo afferma che il Paradiso profuma di Gelsomino. In effetti questo fiore fa subito venire in mente i giardini delle Mille e una Notte, palazzi dorati e profumi caldi ed avvolgenti.
La coltivazione della pianta di gelsomino è talmente antica che ne sono state trovate alcune tracce in Egitto su una mummia di un faraone, ma quasi sicuramente il fiore è originario della Persia.
Il suo nome deriva da Ysmin, fiore bianco. La sua forma a cinque petali ricorda una stella (da qui la leggenda araba sulla nascita dei gelsomini che li vuole stelle cadute e trasformate in fiore dalla dea dei giardini perché non venissero sciupate dagli uomini, la raffigurazione per eccellenza del “penta-colo” (amuleto
portato per difendersi dagli spiriti maligni). Questo aspetto è molto importante perché sia nella tradizione occidentale che in quella orientale il numero cinque rappresenta la Grande Madre che ha assunto vari nomi: Afrodite per i greci, Ishtar per i babilonesi, ecc. tanto che in Asia minore si portava al collo proprio come amuleto perché si pensava che la Grande Madre in questo modo proteggesse dagli spiriti cattivi.
Proprio tale combinazione di elementi ha legato il gelsomino, sia nella tradizione mediterranea che in quella orientale, all’Amore Divino e all’Amore Profano.
Un detto indiano spiega come il penetrante profumo di questo fiore sul capo della donna amata, unito alla penetrante essenza del sandalo sulla sua pelle, sia Teco del Paradiso celeste. Del resto gli amanti lo sceglievano per farsene dono:con i suoi fiori facevano coroncine, ghirlande, mazzolini. Una famosa leggenda racconta che il Granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici era talmente geloso del suo gelsomino “Sambac” da impedirne la propagazione, ma un suo giovane giardiniere, sfidandone il divieto, ne portò in dono un ramo fiorito alla sua fidanzata. Poi moltiplicò in segreto la pianta e vendendone diversi esemplari si fece tanto ricco da potersi presto sposare. Sembra che da allora le ragazze toscane scelgano, per comporre il proprio bouquet di nozze, proprio il gelsomino.

Nella tradizione mussulmana il gelsomino è il fiore di Fatima, la figlia del profeta Maometto, quindi in quella cristiana è diventato caratteristico dell’amore divino e attributo della Vergine (nulla è mai per caso!).
In Polinesia ,il fiore tiara, una specie di gelsomino, è
diventato l'emblema di Tahiti. Il monoi, ovvero l'olio di cocco che le vahines( parola che in polinesiano significa donne)usano per nutrire e rinvigorire i capelli, è profumato al legno di sandalo e al gelsomino. Ma i simboli di simpatia di rispetto e di stima del prossimo, di ospitalità o di voluttà che si ricollegano al gelsomino devono essere utilizzati a ragion veduta secondo il colore del fiore che si decide di offrire. Il gelsomino è pertanto un fiore positivo, molto usato nel linguaggio dell'amore e dei sentimenti ed assume significato diverso a seconda del colore:   un gelsomino bianco sta a significare amabilità; uno giallo felicità;  uno rosso  significa invece che si desidera la persona alla quale si dona. In Spagna è sempre simbolo di sensualità.
Si narra anche che, in caso di carattere timido, si potrà regalare alla propria donna amata un gelsomino notturno, quando l’amore sarà sbocciato un gelsomino rosso e dopo la prima notte d’amore uno giallo perché simbolo di felicità.

Vedere un gelsomino nei sogni è sempre un segnale positivo che, a seconda del colore del fiore, esorta il sognatore ad avere fiducia nell’amore!

venerdì 9 settembre 2011

Il Pane

Sfogliando libri e manuali alla ricerca della simbologia del pane ho notato due letture ricorrenti: la necessità di nutrimento ed il riferimento alla vita quotidiana, di tutti i giorni, quindi non solo all’aspetto psicologico-spirituale del sognatore (recupero di energie e forze vitali – questi tipi di sogni infatti si posono manifestare in particolari momenti della vita segnati da stress), ma anche all’ambito materiale della realtà che lo circonda. Due letture legittime e assolutamente condivise, ma c’è un punto importante che secondo me non viene preso in considerazione: il pane è l’unico cibo “necessario” che bisogna lavorare!
Il pane proviene dalla terra e, consumandolo, l’uomo si lega ad essa con ancora più forza. Quanto emerge non solo dal cristianesimo, ma tutte le culture mondiali, ha un valore antropologico universale: l’uomo senza il pane muore, ma per ottenerlo egli deve mettere in moto numerosi processi che costituiscono la struttura di una cultura e di una società assenti nelle prime fasi della storia umana. Se è vero che dobbiamo mangiare perché in caso contrario non potremmo sopravvivere, certo non deve sfuggirci il dato che il pane non è un cibo naturale, ma necessita del contributo, della collaborazione dell’uomo: il frumento deve trasformarsi in pane!

Detto questo è vero che la simbologia del pane rinvia alla “necessità” ed al “quotidiano”: per questo la richiesta di consumare il «pane quotidiano» è universale e appartiene a tutti gli uomini.
Pranzo di nozze, Pieter Bruegel il Giovane, 1622, coll. priv.
C’è un altro aspetto da tenere in considerazione, ovvero che il pane si consuma a tavola: anche questo è un elemento certamente conosciuto dalla tradizione cristiana ma nello stesso tempo condiviso da altre religioni e da molte culture. Gesù si fermava a mangiare a tavola anche con persone ritenute discutibili per l’epoca. Egli sottolineava così l’idea, valida oggi e per tutti, che la tavola è un «luogo» dove mangiare insieme per condividere, per consumare un pasto con altri: l’esatto opposto dell’egoismo. Si tratta, come si vede, di un patrimonio che non appartiene a una singola religione.
Diventa così impellente il recupero di una dimensione conviviale, la costruzione di un nuovo rapporto di comunità umana intorno a una tavola con un cibo, il pane, segno inequivocabile di universalità e di umanità.
Intorno al pane, cultura e religione si incontrano per un dialogo proficuo che non esclude nessuno. Quindi, molto spesso, il pane nei sogni ci consiglia di guardarci attorno, di riprendere contatto con la comunità che ci circonda e appoggiarsi e fidarsi delle persone che abbiamo attorno, ma nel mentre bisogna continuare a lavorare per ottenere ciò che si vuole.
Il pane condivide con il vino e l’olio valore simbolico cibo inteso come nutrimento del corpo e come nutrimento dello spirito (Fernand Braudel parla di «triade ulivo-vite-grano»). Confermano questo dato il sacrificio di pani offerto alle divinità dei popoli di un tempo e l’attenzione di cui ancora oggi gode nelle religioni contemporanee, fino al sommo riconoscimento del cristianesimo che identifica Cristo nel pane eucaristico.
Ma la coltivazione dei cereali e la loro trasformazione in pane sono una tappa fondamentale anche dell’avvenuto passaggio da una vita soprattutto nomade a una più stanziale. Si tratta di un passaggio affatto indolore: la fatica della coltivazione e del raccolto, il timore di non possedere cibo sufficiente, giustificano l’invocazione del Padre nostro: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano». E ciò giustifica anche la lettura onirica della crosta di pane, la quale secondo diversi manuali indicherebbe la possibilità di indigenza in alcune situazioni dovuta alla trascuratezza del sognatore: se non si lavora bene e con impegno, i risultati non saranno buoni o solo superficiali!

Anche il tipo di mane manifesto ha i suoi significati. Il pane che lievita richiama una forte maturazione interiore e crescita spirituale; il pane bianco è indice di successi e raggiungimenti delle proprie mete, lavorare il pane e infornarlo sottolinea l’impegno che si sta mettendo in lavoro (economico o affettivo – in questo caso bisogna vedere come viene fuori il pane); se è nero o integrale, vi sono diverse possibilità a nostro favore non ancora individuate che però richiedono maggior impegno del solito; se invece il pane è ammuffito, allora il significato della visione vuole mettere in risalto alcuni aspetti sgradevoli o non ben accetti della nostra vita.



mercoledì 7 settembre 2011

Palazzi e Grattacieli


Il palazzo, o il grattacielo, è l’emblema della verticalità.
L’altezza può essere considerata simbolo di una ricerca nei territori del pensiero e delle idee, di un’elevazione dal piano della materia a quello rarefatto dell’aria e dello spirito.

Rispetto alla casa, il grattacielo nei sogni rimanda a significati che nell’analisi della personalità portano a valutarne le rigidità, le regole di ordine morale e spirituale che si sono trasformate in struttura, le sicurezze acquisite, le abitudini, le costruzioni mentali che molte volte impediscono un reale stacco da una situazione che è diventata troppo limitativa.

A seconda di come ci si sente di fronte a questa immagine, il sogno acquisisce significati diversi.
Se si osserva da fuori il grattacielo, col naso all’insù, sentendosi sopraffatti dall’altezza, il nostro in coscio ci sta avvertendo che non abbiamo abbastanza fiducia in noi stessi, che stiamo vivendo una situazione con sconforto non sentendoci adeguati, pensando negativamente che “non potremo farcela” o che non siamo “all’altezza”.
Sognare di salire un grattacielo dall’interno può collegarsi al bisogno di trovare rifugio in questo mondo, o di fare ricorso alla razionalità per fuggire i sentimenti, per non sentire la propria vulnerabilità, o semplicemente per chiarire e fare ordine nella propria vita. Se invece lo si scala dall’esterno senza sentire fatica, e con grande facilità l’immagine è significativa e si può legare sia al bisogno di fare chiarezza nei concetti o nelle situazioni strane o irrazionali, che ad una pulsione sessuale. Infatti il grattacielo, per la sua verticalità, può essere considerato il corrispettivo del pene.
Sognare un grattacielo che crolla è un’immagine molto efficace che si collega alla caduta di aspirazioni o certezze, alla necessità di modificare la propria struttura mentale, alla fine di un’illusione, alla brusca caduta della propria autostima. Può avere connotazioni più o meno drammatiche. Se il sognatore avverte senso di disperazione o di paura si può pensare ad un evento improvviso e doloroso che ha fatto irruzione nella sua vita, o ad una fase di passaggio da un’età all’altra, vissuta in modo difficile e non accettata. Se invece siamo noi a distruggerlo, l’immagine rappresenta la volontà di abbattere, con la forza dell’immaginazione e del desiderio, resistenze interiori o situazioni di blocco dovute ad elementi esterni.

Il palazzo nei sogni fa facilmente riferimento alla struttura psichica del sognatore.
Le dimensioni del palazzo, la struttura verticale oppure orizzontale, la familiarità nell’accedervi o il senso di paura e di mistero, sono tutti elementi significativi che contribuiscono a far luce sul suo significato e sugli aspetti psichici coinvolti. Se il grattacielo appare come una fortezza inespugnabile, mette in evidenza il sistema protettivo del sognatore, la sua introversione, la tendenza all’isolamento o una vera e propria paura dei rapporti interpersonali.

Anche nella struttura interna troveremo diversi livelli riconducibili all’esperienza psichica umana: il pianoterra o la zona sotterranea saranno relativi all’inconscio, ai ricordi, alla memoria, la parte centrale sarà immagine del presente, della coscienza, del proprio impatto nel mondo, del corpo fisico e dei suoi problemi, desideri difficoltà, mentre la parte alta farà riferimento sia alle aspirazioni di ordine superiore e spirituale, che ai pensieri, agli obiettivi, agli ideali o alla dominanza della mente.

martedì 6 settembre 2011

La cucina nei sogni


Si sa che la casa è lo specchio dell’anima, si dice che per capire com’è una persona basta guardare la sua casa. Ebbene questo vale anche sul piano onirico! La casa è lo specchio dell’individuo, rappresenta l’anima del sognatore ed ogni stanza corrisponde a una parte di questa.
Oggi parliamo della cucina.
"Contadini presso il focolare"  Pieter Aertsen, 1560 ca - museo Mayer van der Bergh, Anversa
La cucina è il centro della casa intesa come focolare domestico, dove tutta la famiglia si ritrova, si riunisce e condivide, è il luogo in cui si cucinano i cibi, in cui ci si mangia e ci si nutre.
Simbolicamente si collega al femminile, nel suo aspetto intuitivo ed accogliente, è uno spazio della casa intimamente connesso alla figura materna: essa incarna, infatti, il rapporto psicologico che intratteniamo nei confronti di tutto ciò che nostra madre rappresenta, a cominciare dal modo di nutrire il nostro corpo e il nostro spirito.
Stiamo parlando di una stanza che veicola nozioni di amore e cura: così una cucina gradevole sarà indice di una relazione positiva con i propri bisogni e di un senso di autostima adeguato, mentre una cucina scura e sporca parlerà di un cattivo rapporto non solo con noi stessi (o con nostra madre), ma, nel caso il sognatore sia una donna, anche con la condizione di essere madre.

La cucina è anche il luogo del fuoco, di rielaborazione e trasformazione degli alimenti, nonché delle esperienze. E’ un luogo di trasmutazioni alchemiche, di trasformazioni psichiche, rappresenta il momento dell’evoluzione interiore, ma fa riferimento anche ad un bisogno di “nutrimento” interiore. Sognare una cucina grande e pulita permetterà allora di cambiare in condizioni favorevoli, mentre una piccola e intima offrirà la possibilità di una trasformazione al riparo dagli sguardi degli altri. 
Invece, l'assenza della cucina in una casa rappresenta una grande difficoltà ad evolvere nella propria vita.

La cucina che appare nei sogni, quindi, si manifesta per far riflettere sui ruoli familiari, sui sentimenti che sono in gioco, sulla propria creatività e capacità di vivere e trasformare le situazioni e di trovare una solidità affettiva dentro di sé.


lunedì 5 settembre 2011

Origano, simbologia e sogni


L’origano è una pianta a cui generalmente non si dedica molta attenzione se non in ambito culinario, eppure in pochi sanno che questo arboscello è un simbolo di buon auspicio, di ripresa e recupero, di felicità e pace nei rapporti sentimentali.
Secondo la mitologia greca, il profumo dolce e gustoso era stato creato dalla dea dell’amore Afrodite come simbolo della felicità e della fortuna e cresceva abbondante nel suo giardino sulle pendici dell’Olimpo. E’ a questo che l’origano deve il suo nome, dai termini greci «oros» e «ganos» che si possono tradurre con «splendore della montagna» o «gioia della montagna». Un’altra interpretazione è «delizia della montagna». Un tempo l’origano era definito anche erba della felicità, tanto che sia Greci che Romani decoravano i capi dei loro amati con origano e maggiorana (le due piante sono strettamente imparentate) e ai matrimoni l’erba della felicità era intrecciata negli ornamenti per il capo degli sposi. Spesso faceva parte degli ingredienti di elisir e unguenti amorosi e pare avesse un influsso positivo sugli amanti un po’ titubanti.
Per le sue proprietà officinali analgesiche e lenitive, l’origano è stato elevato a simbolo del Conforto, infatti quest’erba saporita era usata anche per guarire le pene amorose, ed in passato si regalava alle ragazze che avevano patito una grave delusione d’amore e alle persone depresse o colpite da profondi dispiaceri.
Si coltivava sia per gli usi di cucina sia come lenimento morale sia con lo scopo di talismano. Ancora oggi viene usato come apotropaico, in sacchetti da portare sul corpo o accuratamente conservati nelle stanze, per allontanare o annullare presunte influenze magiche maligne. La maggiorana e l’origano preservavano dalle maledizioni delle streghe, dagli spiriti cattivi e dai folletti, ed erano dunque importanti erbe protettive. Gettando la maggiorana oltre la soglia di casa porta si teneva lontano il diavolo dall’abitazione.
Il suo aspetto elegante e delicato lo lega al mondo femminile: si pensava che l’origano coltivato da una donna sulla sua terrazza, stabilisse un legame particolare, quasi magico con la donna stessa.
Si credeva inoltre che l’origano aiutasse l’anima dei defunti a trovare la pace e per questo motivo spesso veniva piantato anche sulle tombe.

Nell’emblema della Medicina la cicogna porta un rametto dell’aromatico arbusto stretto nel becco, per curare il mal di stomaco, secondo una leggenda molto diffusa nel Medioevo, la quale dice che quando questo uccello soffre di stomaco per aver mangiato cibi nocivi, si cura istintivamente con l'origano.

domenica 4 settembre 2011

Sogno di Mabella


"Mi trovavo a letto, a casa dei miei, mi sono svegliata ed in bocca avevo il mio animaletto da compagnia:un serpente piccolo ed arancione. Mi sono svegliata proprio perché mi aveva morso l'interno della guancia, ma sapevo che lui era abituato a dormire così, quindi non mi sono né spaventata, né stupita. L'ho portato giù in giardino a farlo giocare con i cani e ad un certo punto ho visto che uno dei miei cani lo teneva tra le gambe e lo pettinava (?). Poi da lì, non ha fatto altro che andare a caccia di topolini bianchi in giro per il giardino. Cambio di scena: nella mia cameretta (in realtà era una specie di sgabuzzino segreto all'interno di una stanza più grande) dormivano le mie nipotine, con orrore vedo un paio di topolini anche lì..così ho sguinzagliato il serpentello in modo da dar loro la caccia. Poi non ricordo più nulla...”

sabato 3 settembre 2011

Topi e pene


Questo topino è carinissimo, ma in genere i topi non godono di grande simpatia. In tutte le culture sono ritenuti animali sgradevoli, infestanti e portatori di malattie, tanto che molte volte, come tutte le cose da temere, sono stati associati al diavolo, alla stregoneria, alla malignità, al malocchio.
Si muovono furtivamente e velocemente nell’ombra, sono voraci, predatori e non disdegnano nemmeno la carne di altri animali. La tradizione popolare compie un'equivalenza tra i sogni relativi ai topi e i tormenti della vita psichica.. Sognare dei topi, quindi, fa emergere la presenza di una pena segreta che rode le forze vitali del sognatore. Per questo motivo un sogno del genere deve indurre il sognatore a curare il suo stato d’animo e a fare una analisi introspettiva che tendi a ristabilire un equilibrio morale scacciando ansie e paure. Molti parlano di depressione, ma a me sembra una parola un po’ grossa, troppo spesso abusata. Certo, la figura del topo è un espediente usato dal nostro subconscio per portare alla luce uno stato emotivo affranto, sconsolato che ha bisogno di essere ascoltato e coccolato.
In genere i topi onirici sono pensieri che fanno male, che non si riescono a scacciare, e restano in fondo all’animo come un sottofondo costante. Possono essere distruttivi, determinati dalla paura, dall’ingiustizia e dalla rabbia, ma sostanzialmente nutrono se stessi e non portano a nulla…..
A volte questi animali possono collegarsi all’istinto sessuale, possono rappresentare il pene, soprattutto quando nell’immagine è compresa una grossa e lunga coda, e quando l’attività e la vitalità dell’animale non provoca disgusto, bensì curiosità o divertimento.
I topi possono essere simbolo di desideri segreti che “rodono” dentro, o anche di una sessualità esasperata.
Sognare topolini domestici simpatici e graziosi, topini bianchi oppure topi da cartone animato che non provocano repulsione, ma tenerezza e divertimento, può collegarsi ai contenuti dell’inconscio che si affacciano alla coscienza, ad alcuni aspetti della coscienza che devono “crescere” per essere compresi ed accettati dal sognatore.
E quando i topi nei sogni appaiono frenetici nel loro correre ed agitarsi, possono indicare una iperattività del sognatore, un dirigersi in tante direzioni senza troppo costrutto, un agitarsi nervoso e drenante.
Ma quando nel sogno il topo non è un animaletto grazioso, quanto piuttosto un grosso ratto ripugnante, allora le accezioni della sua presenza saranno prettamente negative: sono legati all’idea del “tramare nell’ombra”, a qualche grosso problema che provoca pena e paura, e che invade la mente del sognatore, tanto da poterne alterare la lucidità ed il contatto con la realtà.
Infine i ratti sono protagonisti nelle crisi di delirius tremens, e quindi possono evidenziare una fase avanzata di alcolismo.

venerdì 2 settembre 2011

Serpente - parte 1


Il serpente è un animale ricco di profondi simbolismi, tanto da meritare più di un intervento anzi, credo che creerò una pagina interamente dedicata a questo animale, ma ora proviamo a dare un’idea generale…e non sapete che fatica sia per me affrontare questa tematica dato che sono ofidiofobica (terrore dei serpenti – infatti mi perdonerete se per questa volta proprongo un disegno infantile al posto della solita foto di accompagnamento al post…ma prometto che proverò ad affrontare questa paura!!!); per fare questa ricerca sfoglio i libri munita di un pezzo di carta bianca bella spessa per coprire tutte le immagine, giusto perché vi rendiate conto della gravità della mia situazione mentale..in effetti ci vuole una persona un po’ toccata per mantenere un blog così, giusto? ;)

Per la sua particolare conformazione, cioè di non avere zampe e quindi di essere l’unico animale ad avere metà esatta del corpo a contatto diretto con la terra e l’altra metà che si rivolge al cielo, per questo motivo dicevo il serpente ha una doppia natura: eleva lo spirito verso il mondo spirituale e, stimola gli istinti più profondi della sessualità.
 Molte volte vedere un serpente nei sogni, soprattutto se il sognatore è una donna, indica impulsi sessuali repressi o rifiutati, o il rapporto che questa ha con il sesso. In questo caso determinante sarà l’atteggiamento del serpente: se è nell’atto di risvegliarsi da un sonno indica un desiderio o una pulsione che cerca di manifestarsi; se è arrotolato ai piedi del letto è la propria sessualità che chiede maggior comprensione, come un cucciolo acciambellato (e non minaccioso) che chiede coccole; uccidere un serpente significa rifiutare tutto quello che esso rappresenta e che, al contrario di quanti molti pensano, non è nulla di negativo: né falsità, né tradimenti, né gelosia né tutto ciò che evoca malignità. Queste letture purtroppo sono dovute alla lontananza che l’Uomo ha avuto nella storia con il proprio Sé, alla paura della forza vitale e dei desideri che veramente ognuno si porta dentro e che la società e la religione hanno sempre imposto di respingere, se pur in alcuni casi con coscienza, ma questo lo analizzeremo in un altro post. La tendenza a reprimere e respingere queste forze fanno sì che il serpente sia un animale che provochi repulsione.
Il serpente è anche il simbolo della mutazione (per via del cambio della muta), della rinascita, del benessere, basti pensare al simbolo della medicina: due serpenti che si arrotolano attorno ad un bastone, o al ciclo della vita che ritorna in moltissime culture e che viene rappresentato come un serpente che si morde la coda. Energia pura e semplice che cambia spesso forma e caratteristiche.
Ma ancora è simbolo di vita e vitalità: rappresenta la Kundalini ed il DNA ha forma di un serpente attorcigliato.

Il serpente nei sogni ha infinite letture. Il significato può cambiare a seconda del colore, della grandezza e dell’atteggiamento dell’animale, se è presente un solo esemplare o molti, se l’ambientazione è al chiuso o all’aperto e come al solito bisogna contestualizzare la sua presenza ed il nostro atteggiamento verso questa.
In ogni caso la presenza del serpente nei ostri sogni ha una forte carica emotiva e simbolica e vuole portare l’attenzione del sognatore su un piano puramente introspettivo, ad affrontare Sé stesso perché le condizioni lo richiedono!

Piano piano analizzeremo i vari aspetti.

Il Deserto


Distese immense, dove l’occhio si perde in cerca dell’orizzonte e pian piano si è sopraffatti dal cielo…il deserto evoca l’immagine dell’immenso, dell’assoluto e della solitudine. L’unicità dell’uomo in mezzo alla grandezza della Natura.
Il deserto è un ambiente arido, vuoto ed ostile alla vita, in cui lo spazio sembra dilatarsi all’infinito. E’ il luogo dell’estrema solitudine e della lontananza dalla civiltà, dove la natura emerge in tutto il suo potere, dove l’uomo può solo sentirsi piccolo ed impotente e, nell’abbraccio di questo forzato isolamento, confrontarsi con i propri limiti e le proprie debolezze.
Per questo la presenza del deserto nei sogni è spesso interpretata come presagio non-positivo (negativo sarebbe comunque una parola troppo forte), si pensa indichi indifferenza e di solitudine presenti dentro di noi.
Ma il deserto, anche dopo migliaia di anni, continua ad esercitare sull’uomo il fascino primitivo di un territorio inesplorato molto vicino all’essenza individuale, all’anima, al centro interiore.
Sognare il deserto si collega all’aridità ed al vuoto di emozioni che forse il sognatore sta sperimentando in qualche aspetto della sua vita, una sorta di specchio del suo “ deserto interiore” o esteriore. Rappresenta allora un vuoto di sentimenti, di motivazioni e di spinte vitali, oppure riflette la tristezza ed il vuoto dell’ambiente in cui si vive: neutro, privo di stimoli, di rapporti e di emozioni.
Può indicare a momenti di grande difficoltà e dolore: lutti, separazioni, depressione.
La solitudine a cui fa pensare il deserto nei sogni può associarsi ad una reale solitudine oppure ad un bisogno di recuperare le energie attraverso il contatto con se stessi.
Ma proprio questa solitudine e questo isolamento possono favorire riflessione, meditazione, centratura ed influire sul proprio processo evolutivo, un senso di isolamento che può condurre ad un’importante crescita interiore, ad una rinnovata fiducia nel mondo e nella vita.

Interessante quando nell’arida sabbia, nelle formazioni rocciose o nelle solitudini ghiacciate del deserto onirico compaiono tracce da seguire, orme di animali o segni di un passaggio precedente, perchè questo consente al sognatore di trovare una strada, di seguire segnali che possono illuminarlo e guidarlo.
Mentre un’altra figura importante e potente è quella dell’acqua nel deserto: sia essa oasi, un accenno di umidità, acqua che improvvisamente sgorga o un pozzo scavato nel terreno.
L’acqua nel deserto è l’immagine che più di ogni altra risponde al bisogno di completezza e di sostegno. L’oasi è lo spazio ideale in cui ricevere aiuto e recuperare le forze, in cui ricaricare le proprie energie fisiche o psichiche, un luogo ideale a cui giungere, una speranza, un obiettivo che annulla, con la sua carica di bellezza e comfort, tutto il precedente percorso di solitudine e vuoto del deserto.
Sognare di perdersi nel deserto e trovare un’oasi rimanda così ad ogni momento di nuova consapevolezza delle proprie risorse interiori, ad una nuova ricchezza e maturità.

Il deserto nei sogni può essere considerato una potente immagine d’introspezione e di crescita, uno spazio simbolico da attraversare o in cui perdersi, dove l’unica certezza è quella della propria fragilità, e che deve diventare anche l’unica forza per attraversarlo. Se si rispetta la paura e il pericolo, se ne esce sempre salvi.

Se il deserto è giacchiato, o fatto proprio di ghiaccio, si riferirà ad un'aridità o una rigidezza di sentimenti.

giovedì 1 settembre 2011

sex & cigarettes..


Non si può non riconoscere che la sigaretta è un attributo sessuale. Mette in evidenza la bocca, il gesto languido di avvolgere con le labbra un oggetto estraneo socchiudendo leggermente gli occhi a causa del fumo alacre. Nessuno nasce con l’esigenza di fumare, ma tutti, prima o poi, sentono il desiderio di provare, e quasi sempre è un’azione che si compie per sentirsi più attrattivi nei confronti degli altri.
A livello inconscio l’atto di fumare (sia sigari che sigarette)viene considerato alla stregua del rapporto sessuale. Si pensi ad alcune azioni precise come la ricerca della sigaretta (generalmente accompagnata dalla bramosia di accenderla), al ruolo delle labbra che sono indispensabili per sostenerla e mantenerla accesa, ed infine il “fuoco” che segna la fase attiva dell’atto e l’intensità, che brucia e consuma l’oggetto fino a quando il desiderio non è soddisfatto.
Così, da un punto di vista simbolico ed onirico, il gesto di fumare mette a fuoco con precisione desideri e pulsioni che nascono nel sognatore o che si manifestano nell’ambito di un rapporto.
Molto interessante anche il gesto regolare di portare la sigaretta alle labbra in una ritmicità che facilmente richiama atti di autoerotismo. La masturbazione ed i rapporti sessuali sono quindi il primo significato che l’azione del fumare nei sogni evoca.
Tuttavia bisogna tenere in considerazione il contesto in cui si svolge la scena: molto diversa sarà una lettura in cui il sognatore appare solo e si accende la sigaretta ( desiderio ancora da soddisfare, pulsione sessuale non riconosciuta nella realtà, masturbazione), da quella in cui un’altra persona gli accenda o gli offra la sigaretta: esempio palese di un interesse erotico.

Al di fuori del contesto sessuale, la lettura dell’atto di fumare può indicare appartenenza ad un gruppo e necessità di autodeterminazione. Questo avviene quando nel sogno ci si trova all’interno di un gruppo di fumatori, quando l’azione del fumare assume un aspetto rituale, e la sigaretta, il sigaro o altro vengono passati di mano in mano ed aspirati da tutti. In questo caso si segnala una comunanza di idee o di obiettivi, oppure la necessità di trovare la via per fuggire gli aspetti materiali dell’esistenza, seguendo, nel fumo che s’innalza verso il cielo, un tentativo di riscatto dalla propria fisicità, o ricercando un nuovo modo di vivere la propria spiritualità.