giovedì 26 gennaio 2012

Il GATTO



I gatti sono animali affascinanti. Affettuosi e schivi allo stesso tempo. Io li adoro perché non ti regalano niente, ti danno solo ciò che meriti!
Generalmente sono temuti o guardati con diffidenza perché superficialmente dimostrano una certa ambiguità (per esperienza posso dire che questo vale solo per chi non li conosce veramente..io ho due gatti stupendi, affettuosi e per me semplicissimi da comprendere! Ma bisogna mettersi al loro piano, guardarli con i loro occhi, non con i nostri!)
Ma qui stiamo parlando di sogni e del valore che una figura assume nel subconscio del collettivo generale, quindi a questo mi atterrò:
Il gatto nei sogni esprime la stessa ambivalenza che anche nella realtà generalmente si può osservare nel suo modo di comportarsi. Nessuno può obiettare che questo è un animale elegante, armonioso, agile, con una grazia sensuale e morbida, con uno sguardo profondo e misterioso, ma indipendente, molto poco influenzato dalla vicinanza umana, repentino nei cambiamenti, negli scatti, con una ferocia istintiva da animale selvatico, tanto da sembrare alle volte alquanto distaccato. E’ dolce ed affettuoso, ma non si può costringerlo a fare ciò che non vuole.
Fin dall’antichità ha un ruolo fondamentale come animale domestico e sacro, è sempre stato l'animale delle "porte", protettore dei passaggi, colui che vive "di qua", ma che è pure in contatto con "l'al di là". La Dea Bastet, raffigurata con la testa di gatto, era protettrice dell’umanità, i gatti sacri nei tempi venivano onorati ed osservati dai sacerdoti in ogni loro movimento e desiderio, segnali interpretati a scopo di predizione, mentre uccidere un gatto poteva portare alla pena capitale.
In ogni epoca e cultura il gatto ha colpito l’immaginario collettivo e, dalla sacralità e dal mistero, è facile passare all’aspetto ombroso e demoniaco. Con la paura della morte e del peccato acuita dalle religioni monoteiste, il gatto diventa l’animale del diavolo e della strega, portatore di malefici ed incantesimi: può uccidere donne, succhiare la vita dei neonati, catalizzare tutte le energie negative, portare sfortuna e malocchio.
In genere il gatto, proprio per la sua natura, è attribuito alla donna e rappresenta gli aspetti femminili delle situazioni. Ma più in generale nei sogni esso può esprimere un aspetto di femminineo: la sensualità e la sessualità, l’armonia, la grazia legata al corpo ed all’espressione di suoi bisogni, e può essere simbolo della necessità per il sognatore di ridefinire i suoi spazi vitali, il contatto con il corpo e le sue pulsioni. Si pensi a come il gatto si preoccupa della sua comodità e della soddisfazione di quanto gli è necessario: mangiare, dormire tanto, giocare, coccolarsi e strusciarsi, fare sesso, come si ritagli gli spazi per sé e come sappia delimitare e difendere il suo “territorio”. Così i gatti nei sogni possono indicare aspetti istintuali inconsci che stanno giungendo alla coscienza, e che ottemperano al bisogno di dare più spazio alle pulsioni vitali e all’espressione di queste.
Sognare un gatto femmina può mettere in evidenza l’istinto materno, la dedizione e il calore, il senso di sacrificio, ma è facile poi vederlo “sfoderare gli artigli”, mostrare la sua aggressività, giocare, saltare e muoversi, cacciare, passare dalla dolcezza alla crudeltà.

Nella sua gamma di comportamenti estremamente contrastanti, il gatto nei sogni esprime l’accettazione ed il gusto per la vita vissuta con pienezza, ed il bisogno di mostrare ciò che siamo, la ricerca del piacere, e lo slancio vitale e coraggioso che ci permette di non farci abbattere dalle difficoltà, e di assaporare ogni novità.

sabato 14 gennaio 2012

Lo SCORPIONE

Se presso i Maya lo scorpione era adorato come dio della caccia e simbolo della penitenza, nell'antica Grecia lo troviamo invece come strumento di vendetta usato da Artemide. Narra infatti la leggenda che la dea, cacciatrice e protettrice della fauna, fu offesa da Orione che voleva distruggere tutti gli animali del creato. Ella mandò come punizione un grande scorpione che punse mortalmente Orione al tallone. Artemide, riconoscente, trasformò lo scorpione in una costellazione e poichè anche Orione aveva subito la stessa sorte, da allora e per sempre la costellazione d'Orione è costretta a sfuggire a quella dello Scorpione. In Egitto, lo scorpione fu onorato come dio sotto le sembianze femminili della dea Selkhet, divinità benevola, protettrice delle profondità della terra, che conferiva poteri taumaturgici ai suoi adepti, infatti era l'animale protettore degli stregoni guaritori.
Nel Vecchio e Nuovo Testamento lo scorpione raffigura il nemico, il demonio; nel libro di Ezechiele vengono indicati con il nome di questo animale coloro che sono nemici del profeta e della parola divina. Era quindi consequenziale che sin dalle sue origini il cristianesimo adottasse lo scorpione come simbolo dell’eresia e della dialettica speciosa, della ragione "pericolosa" che discute il dogma rimettendo in discussione gli argomenti della fede con il rischio di minare la parola dei Padri della Chiesa.
Il suo aspetto inquietante ed “alieno” suscita generalmente una sensazione di paura, ma la sua resistenza, aggressività e capacità di difendersi, lo hanno reso fin dall’antichità simbolo di potere e di influenza sugli altri.
Nello scorpione ritroviamo tutta la potenza ed ambivalenza del simbolo del serpente: morte e rinascita sono presenti, complementari e susseguenti come nell’ uroborus, il serpente circolare che si morde la coda, e ripropongono l’eterna dinamica di creazione e distruzione, di morte e vita, di angoscia e passione, in una intensificazione progressiva dell’aspetto sotterraneo e terribile legato alla morte ed alla tragedia. Esso è quindi inteso come nodo della vita e della morte, che nel corso dell'anno rappresenta il ripiegamento fertile dell'autunno che, dopo la morte dell'estate, dà inizio alla lunga gestazione invernale. Ad esempio dal punto di vista astrologico lo Scorpione indica l'ottavo segno (21 ottobre - 21 novembre) e l'ottava casa, quella della morte e della trasmutazione; è infatti il numero otto, simbolo dell'infinito, che viene rappresentato con la doppia spirale che si erge verticalmente. Questo segno corrisponde a Plutone, pianeta oscuro e misterioso, astro dei maghi e degli alchimisti, dei cacciatori e dei draghi, padrone dei mostri che ha assoggettato.
Non è solo una credenza popolare ritenere che lo scorpione, se non riesce nello scopo che si è prefisso o se viene circondato dal fuoco, si dia la morte pungendosi da solo.
Nell’interpretazione simbolica della psicologia del profondo lo scorpione, come il serpente ed ogni altro rettile, è simbolo che richiama immagini di particolari forze primitive, ancestrali che, come questo animale, sono presenti nel mondo dalla notte dei tempi.
Anche nei sogni lo scorpione compare a richiamare la forza istintiva e selvaggia degli strati più profondi dell’essere che può contribuire alla “morte ” simbolica di qualche aspetto paralizzante ed obsoleto, e può portare nuova forza ed energia vitale.
Per la sua capacità di difendersi e di combattere può apparire nei sogni ad esprimere il bisogno di autodifesa e di protezione degli aspetti più vulnerabili della personalità, o la necessità di essere più combattivi e decisi.
Ma il suo aspetto inquietante ed il senso di pericolo che ne deriva, lo rendono, anche un simbolo generalmente negativo, che riflette un “allarme” della psiche, un segnale a cui prestare estrema attenzione, sia che si riferisca al mondo interno che a quello esteriore.
Vedere nei sogni un nido di scorpioni o esserne attaccati può riferirsi ad una situazione contingente presente nella vita del sognatore, in cui, qualcosa o qualcuno, attenta alla sua sicurezza in modo subdolo e pericoloso. Oppure può fare riferimento ad aspetti di sè non riconosciuti ed onorati che divengono fagocitanti ed invasivi per la coscienza, e che possono manifestarsi in pensieri ossessivi e pericolosi, violenti e non controllabili, o in malesseri fisici acuti.
Uccidere uno scorpione nei sogni, oppure riuscire a difendersene, può collegarsi sia alla capacità di vincere furbizie ed insidie altrui, che alla volontà o necessità di soffocare pulsioni istintive legate alla sessualità, alla violenza, alla rabbia o al desiderio di potere che stanno emergendo.

domenica 1 gennaio 2012

UVA nei sogni

 
Vedere frutta nei sogni è sempre di buon auspicio, rappresenta simboli legati alla fertilità e all'abbondanza, alla ricchezza e alla dolcezza.
L’uva, in modo particolare, con il suo grappolo di acini sferici, richiama il simbolismo del cerchio per la perfezione formale che allude alla completezza, al tutto. C'è chi dice che ogni chicco d’uva nei sogni può essere visto come un piccolo mandala, che in sé racchiude la forza prorompente e vitale del succo e dei semi.
E come altri tipi di frutta il significato dell’uva nei sogni si collega ad attributi sessuali, in questo caso i testicoli, lo scroto, il liquido seminale. La fecondità legata all'archetipo maschile, infatti molte volte richiama il legame con la tradizione e la figura paterna. In questo caso potrebbe significare che si sta vivendo un allontanamento forzato dai genitori, un distacco dagli affetti che comporta il dovere di assumersi pesanti responsabilità.
Non va dimenticato anche il simbolismo della vite e della vigna e la sacralità loro attribuita fin dai tempi dell’Antico Testamento ..il valore legato alla cura, alla raccolta, all’abbondanza del raccolto. Ma non solo, all'uva si deve la produzione del vino, il che si collega alla simbologia che questo rappresenta Sono tutti elementi che completano il quadro simbolico in cui si inserisce l’uva, e che concorrono alle sue qualità positive nei sogni.
Sognare l’uva matura, sognare di mangiare un grappolo d’uva, sognare di raccogliere l’uva dalla vite, sono tutte situazioni che rimandano a grande soddisfazione e a realizzazione di desideri ed obiettivi.
Situazioni spesso legate all'amore ad ai sentimenti ma anche alle vicende ed ai gesti che hanno portato buoni risultati …risultati “succosi” (soddisfacenti, desiderabili) e dolci (positivi appaganti).
Mangiare uva acerba nei sogni, al contrario, indica che nell’amore, negli affetti o nelle relazioni interpersonali qualcosa ha disturbato il sognatore e gli ha lasciato una sensazione sgradevole, oppure fa riferimento ad una situazione considerata positiva, ma che si è rivelata deludente.
Vedere uva raggrinzita o appassita nei sogni, può alludere a sentimenti ormai sfumati, a rapporti in cui non esiste più l’ attrazione di un tempo, ma se l’uva è dolce (tipo sultanina) e la sensazione mangiandola è di piacere, ecco che il significato cambia e torna a volgere al positivo.


Possiamo quindi affermare che in genere,sognare l’uva, va considerata espressione di un momento di grande ricchezza interiore e di sentimenti vissuti e ricambiati, come simbolo di fortuna, ricchezza e fecondità, riflette soddisfazioni economiche e familiari.