giovedì 17 novembre 2011

NERO

Si ha sempre paura di ciò che non si conosce.


Il nero è il colore del “buio”, lo stato in cui in assoluto (a meno che non siamo dei gatti – e a volte questi animali creano soggezione anche per tale motivo) non si vede!
Nero allora è colore di tutto ciò che rimane nell’”ombra”, sepolto e recondito. E’ il colore riflette con esattezza il buio dell’inconscio, ed esprime la minaccia presente nelle forze che possono sommergere il conscio. Per questa sua prima associazione con il buio, la notte, il nulla, per il senso di mistero e di ignoto che sono connessi alle tenebre, viene comunemente considerato negativo, perchè richiama la morte e la mancanza di speranza, e sia Freud che Jung, lo considerano, nei sogni, come simbolo legato alla perdita, all’oscurità, all’ignoto.
In realtà il nero è colore di trasformazione, di evoluzione, poiché contiene in sé tutti gli stati cromatici e quindi tutte le potenzialità, e scandisce i momenti di passaggio e di trasformazione. E’ vero che spesso la sua scelta può corrispondere ad una fase negativa, ma solamente perché perchè contiene in sé una parte di confusione che fa si che i mettano in dubbio certezze, sicurezze e priorità e quindi la fase contiene già il carattere della transitorietà. Ad esempio, un periodo in cui è facile sognare, o scegliere, per qualsiasi ragione il colore nero, è l’adolescenza. Di conseguenza s’intuisce che questo colore contiene già una carica di rinnovamento. Il nero è il colore del fango, del fertile, della materia fondamentale in cui le idee vengono seminate, l’humus da cui il nuovo può nascere, il terreno che protegge il seme della speranza.
Spesso la visione del nero nei sogni può testimoniare la scelta di una trasformazione radicale, di uno stile di vita completamente rinnovato. In certe fasi della nostra esistenza, può indicare il bisogno di raccogliersi in sé stessi, al silenzio, con tempi e ritmi personali, per recuperare le proprie energie ed esprimere se stessi in modo rinnovato e potenziato; così come il seme ha bisogno di "incubare" nella terra, nel buio, nel nero, prima di rigenerarsi in forma nuova, anche i profondi e significativi cambiamenti necessitano di un "avvenimento interiore", di un percorso nell'ombra, nel dubbio, prima di poter riemergere alla luce di una coscienza nuova. Se si pensa bene, non esiste certezza senza dubbio, non esiste luce senza ombra. Da questo nero primordiale ed inconscio, si sprigiona la luce (bianca) della coscienza. Il nero si oppone al bianco (altro colore di passaggio), ma la sua potenza gli è pari, insieme formano una coppia di opposti che spesso si sfiorano, assumendo le medesime qualità. Nell’ opus alchemico, il nero è il colore del primo stadio: la “nigredo” che, nelle successive trasmutazioni diventa “albedo”, ripropone la polarità bianco-nero come processo di elaborazione da cui nasce la vita, da cui si differenzia la luce della coscienza.
Il nero nei sogni quindi rimanda a cose nascoste, a tutto ciò che ancora non è stato chiarito, al senso di mistero, alla paura della “fine”, che però va intesa come principio di morte-rinascita, come la promessa del giorno dopo la notte. Però il sogno indica anche un bisogno di austerità ed integralismo necessari al raggiungimento della piena consapevolezza.


Nessun commento:

Posta un commento