sabato 22 settembre 2012

CARCERE: prigione o rifugio?


Luogo di reclusione che limita la libertà personale. Il termine carcere sembra derivi dal latino carcer, che ha radice dal verbo coercio da cui il significato di luogo ove si restringe, si rinchiude ed anche si castiga e si punisce, ma vi è anche un'altra scuola di pensiero secondo cui l’espressione "carcere" sarebbe derivante dall’ebraico carcar: tumulare, sotterrare. La differenza tra i due significati la si può ritrovare anche nell'interpretazione della manifestazione onirica della galera.
Il carcere onirico si collega spesso ad una prigionia emotiva, alla difficoltà del sognatore nel vivere una determinata situazione, alla pena ed alla costrizione che viene sperimentata in forma simbolica anche durante il sogno, ma, secondo Freud, questo corrisponderebbe anche ad uno spazio inconscio simbolico, controllato dal Super-Io, in cui vengono ingabbiati gli istinti ed i pensieri più segreti e riprovevoli, e che manifesta la capacità inconscia di “rinchiudere” e mantenere sotto controllo pulsioni e aspetti non accettati della personalità.
La mancanza di libertà è quindi l’aspetto primario da considerare quando nei sogni si sperimenta la prigione.
Spesso questa manifestazione è un campanello d'allarme lanciato dal nostro inconscio il quale ci avverte di quanto una situazione di limitazione stia diventando insostenibile: la nostra personalità non riesce ad esprimersi liberamente, manchiamo d’iniziativa e la passività comincia a pesarci, possiamo essere diventati prigionieri delle nostre idee e dei nostri schemi mentali. Può anche essere un senso di colpa che cerchiamo così di espiare.
E’ possibile che nei sogni la prigione non venga vissuta come un luogo oscuro e penoso, ma che venga accettata o addirittura avvertita come protezione, come isola o rifugio. La prigione è simbolo allora di un desiderio di intimità e solitudine, del bisogno di isolarsi per meditare, per pensare a se stessi o per allontanare le persone o le incombenze della propria realtà. M anche in questo caso la manifestazione non ha valenza positiva: secondo Jung, la costruzione dell'immagine della prigione come rifugio può essere la rappresentazione simbolica di una introversione eccessiva, di una chiusura verso l’esterno e verso gli altri, di un mondo fantastico debordante che tiene in ostaggio il sognatore mantenendolo in una sorta di prigione interiore.
Se si vede in sogno questo ambiente, sarà buona cosa porsi una serie di domande alle quali bisognerà rispondere con estrema onestà (come sempre), quali "Sto facendo e vivendo quello che voglio e quello che mi soddisfa? Qual è la persona o la situazione che subisco e da cui mi faccio condizionare? In quale situazione non mi sento libero?" Spesso la risposta è più semplice di quanto si immagini..
In ogni caso ci sono alcune condizioni logistiche ed estetiche da tenere in considerazione:

  • l'aspetto del luogo di detenzione - se chiaro e pulito si sta davvero cercando un rifugio in cui sentirsi a proprio agio, ma l'inconscio ci suggerisce che l'isolamento estremo non è l'atteggiamento giusto da adottare in questo periodo; se è sporco e scuro molto probabilmente la reclusione è dovuta ad un senso di colpa verso qualcosa o qualcuno (avere la coscienza sporca..); se s'intravede una luce o una finestra illuminata indica che effettivamente c'è una voglia e una possibilità di uscita, di libertà; importante anche analizzare gli ostacoli che ci impediscono di uscire, come sbarre di legno o ferro, i muri, le porte, e le condizioni di queste, se sono saldi o fragili, etc.. 
  • entrare in galera - può significare l'oppressione a cui alcune condizioni ci costringono e che lasciamo liberamente agire, o anche che necessitiamo di frenare alcuni istinti diventati troppo incontrollabili 
  • uscire di galera - si è finalmente pronti a lasciarsi andare, a liberarsi delle proprie paure ed esprimere sé stessi, i propri sentimenti e la propria personalità senza costrizioni 
  • vedere se si è soli o in compagnia può aiutare a identificare l'ambito di lettura - un familiare, un collega, un conoscente/sconosciuto o il partner possono determinare il contesto entro cui interpretare il sogno.

2 commenti:

  1. Nel mio sogno la mia cella è un posto sereno dove ho due compagni che sono due persone che mi piacerebbe conoscere nella realtà con le quali nel sogno posso suonare (suonano uno strumento che ho anche io e sono "famosi" nel mondo di questa peecussione poco conosciuta "l'handpan") .. tuttavia io nn voglio starci veramente ricordo con chiarezza che i mesi di permanenza sono 6.
    È un periodo complicato per me poichè sto per trasferirmi all'università e questo sogno nn mi rassicura molto

    Analizzandolo ho notato come alla fine la cella diventi un angolo di pace ma solo per il fatto della musica perchè per il resto nn sono libero. cioè sono in prigione alla fine
    All'inizio del sogno dovrebbe esserci anche la causa della mia reclusione solo che nn ricordo..

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    1. Ciao,
      di sicuro il sogno rispecchia i tuoi sentimenti verso questo cambiamento, l'università e i timori che comporta. Non ti preoccupare troppo, vivi l'esperienza che devi vivere e prendi il buono che c'è (la musica e gli amici nuovi). La cella in questo caso mi sa tanto di rifugio, per cui approfittane entrare in contatto con te stesso, con i tuoi istinti più profondi (le percussioni) e cogli l'insegnamento. Poi vedrai che a pasqua la situazione cambia (i sei mesi ;)..i sogni non danno mai periodi a caso) ma non ci pensare tanto, anzi dimenticatelo cosi potrai vivere meglio le tue esperienze.
      Un abbraccio

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